Io, per esempio, non mi sarei mai aspettato un simile esito, e in fondo, ancora non riesco a capacitarmene. Sebbene comprenda che essere juventino a Napoli non sia del tutto semplice a causa dei continui scherzi e prese in giro, Giuntoli è riuscito a deluderci tutti. Ha scelto consapevolmente di abbracciare il bianco e nero, crogiolandosi nel suo cinismo perfido, senza una parola per placare l’irriverenza.
Forse crede di aver rivelato un grande segreto unendosi alla Juventus? Purtroppo non è così. Sarebbe stato più rispettabile se lo avesse fatto apertamente a Napoli, affrontando di petto le conseguenze. Avremmo avuto più rispetto per lui, caro Cristiano, se l’avesse fatto da solo e con coraggio.
Giuntoli, un uomo distante dalla città che ha associato solo a Maradona. Il centro sportivo di Castel Volturno è diventato il suo unico punto di riferimento campano. Dopo otto anni di successi personali e professionali, nessuno avrebbe potuto aspettarsi che rimanesse così freddo, impassibile e determinato a partire. Eppure, l’ha fatto nel modo più scorretto per un professionista del suo calibro: ignorando il suo contratto, trasgredendo le norme etiche e andando contro la volontà del suo datore di lavoro, e tutto ciò cambiando squadra dopo i derby più accesi della storia con la Signora.
A partire da Higuain, quei derby sono diventati incredibilmente intensi, e Giuntoli li ha vissuti in prima persona, nella sua solitudine, a partire dall’ultimo anno di Higuain al Napoli. Conosce bene la teoria dell’attaccamento popolare all’azzurro, capisce cosa significhi la coerenza per noi napoletani, anche senza farne parte. È qualcosa che “chiediamo” in modo naturale, anche se non necessariamente meritato, come dimostra l’epilogo di Kim.
Il rispetto, d’altra parte, è qualcosa che un vero gentiluomo comprende. Ma Giuntoli non ha mai festeggiato con noi, ha festeggiato solo per sé stesso, nella sua solitudine, senza mai condividere nulla con Napoli e la sua gente. Con tutto il tempo a sua disposizione, avrebbe potuto scegliere parole più appropriate o almeno un approccio più diplomatico. Non illudiamoci. Deve aver sognato e immaginato questa presentazione per molte notti, da solo nella sua solitudine. Avrebbe potuto fare molto meglio, ma non l’ha fatto.
Alla fine, i ragionamenti vengono spazzati via dal vento, e tutto ciò che rimane è un senso di risentimento, come se la sabbia ci scivolasse tra le dita. Forse perché, a volte, mi piace pensare al peggio, specialmente quando si tratta di un tifoso della Juventus così senza scrupoli.